Anche tu non hai un salone ma sei la vera titolare di te stessa?

ambiziosoAAA! A tutti i novelli parrucchieri, aspiranti acconciatori, lavoranti arrivati e rifugiati e operaie “zitelle”, perdonatemi la correlazione ma credo fermamente che l’umanità come le aziende – in questo caso i saloni – per riprodurre successo giornaliero e riprodursi in nuove aperture abbiano bisogno del giusto accoppiamento: nel tuo caso appassionata competenza e ambizione con appassionata competenza e determinazione.

Questo non vuol dire che escludo o condanno le altre forme di accoppiamento, hanno diritto di esistere ma è sotto gli occhi di tutti che queste altre forme provocano una soddisfazione temporanea, immediata, fugace e non finalizzata allo sviluppo e alla crescita.

Se sei un parrucchiere titolare di salone o vuoi diventarlo un domani, devi cercare di sviluppare un approccio alle dinamiche del “mondo salone” che riproducano sviluppo e crescita:

  • sviluppo di lavori tecnici importanti per far crescere la tua reputazione in zona
  • sviluppo di servizi colore per far crescere l’affidabilità che le clienti colore ripongono in te e nel tuo salone
  • sviluppo dei servizi colore per far crescere la spesa media della tua cliente e di conseguenza la tua reputazione e i tuoi incassi

Sviluppo e crescita sono intimamente accoppiati, ma come mai collego sempre passione / reputazione / incassi?

Visto che spesso il tuo titolare non lo fa, o non lo fa più per vari ed “oscuri” motivi tipo:

  • te lo ha già detto 2, 3, 4, millanta volte e la prossima volta che te lo dirà probabilmente lo farà per iscritto con una lettera di richiamo
  • il lavoro in Italia è mal tutelato (come nel successo del salone dove esiste un PRIMA – il sistema colore che usi, cosa ti permette di fare, quanti servizi ti permette di vendere per soddisfare, fidelizzare e sviluppare la spesa della tua cliente – e un DOPO – chi fa cosa, come lo sa fare, con che intensità lo fa, come lo si comunica) anche nel lavoro bisognerebbe tutelare PRIMA chi il lavoro lo crea e lo mette a disposizione sotto forma di “posto lavoro” e DOPO chi quel “posto lavoro” lo occupa. Per approfondimenti comprare biglietto del cinema e vedere “QUO VADO?” (non prendo soldi per questa sponsorizzazione …)

te lo dico io, che puoi sempre mandare a fanculandia pensando che sia peggio e più str…avagante del tuo titolare.

Lavoro con gli “instancabili artigiani” da nove anni e se non ti ho mandato io su questa pagina ma ti ci ha mandato il tuo titolare perché segue il mio blog, sappi che dovresti farti un bell’esame di coscienza, se mi stai seguendo di tuo ma non sei ancora titolare, significa che hai tanta voglia di esserlo un domani e questo post oltre a condividerlo diventerà l’asse portante dei rapporti che andrai a instaurare con il tuo titolare ora e coni l tuo TEAM di successo domani.

Come aiuto chi con il suo salone si gioca tutto tutti i giorni (i titolari appunto) , voglio aiutare anche te che sogni di aprire il tuo salone un domani o – perché no – che sogni di ricoprire un posto di elevata fiducia all’interno di un salone vivendolo come se fosse il tuo.

Se non riesci a comprendere il senso di questo articolo e dai per scontato che Sì! quello che stai facendo è il lavoro che ami, prova a rispondere a queste 4 domande:

  1. hai fatto una scuola professionale perché l’hai scelta? All’epoca, avevi appena 13/14 anni, hai detto tu a mamma e papà “voglio fare la o il parrucchiere” o ti hanno consigliato loro?
  2. non hai fatto una scuola professionale, sei entrata a chiedere di imparare l’arte dell’acconciatore perché dovevi assolutamente trovare un lavoro, un qualsiasi lavoro, o perché è questo quello che da sempre vuoi fare?
  3. quale è stato l’ultimo corso di formazione e aggiornamento che hai scelto da sola/o, hai pagato per conto tuo e al quale hai partecipato senza il tuo o la tua titolare?
  4. considerando le prime tre risposte che hai dato, se tu oggi fossi una titolare di salone (fa finta di esserlo e immagina che devi pagare l’affitto, l’arredamento, i fornitori, le bollette di luce acqua e gas, l’iscrizione agli Artigiani, il commercialista che ti tiene la contabilità, la siae per la TV e la pubblicità, e poi pagare anche le tasse, i contributi ai tuoi ragazzi, qualche volta un pensiero extra stipendio, qualche volta una cena, un pasto, il caffè …) che stipendi vorresti pagare per una/un lavorante come te?

FORMAZIONe

Nei mesi di dicembre e gennaio, per il tipo di consulenze che svolgo all’interno dei saloni, mi trovo a programmare l’anno o il primo semestre di sviluppo servizi e aggiornamento moda con i titolari dei saloni e questo in parte si traduce anche in formazione per te.

Spesso in questa fase mi trovo davanti a quattro situazioni base ben distinte, sono sempre le stesse non ce ne sono altre, tra queste c’è anche la tua:

  1. il titolare è disposto/a a pagarti tutta la formazione
  2. il titolare contribuisce in parte alla tua formazione
  3. tu vuoi fare formazione (anche se la paghi tu, tutta o in parte)
  4. tu non vuoi fare formazione (anche se la paga il tuo titolare, tutta o in parte) perché ti senti “arrivata/o” o scopri di essere “rifugiata/o”

Io non so ora quale sia la tua attuale situazione, in quale di queste quattro ti rispecchi e riconosci come tua, o quale preferiresti.

Sono dinamiche che variano da salone a salone, per filosofia e storia del titolare che ha portato il salone al livello di mercato dove si trova ora mentre lo vivi anche tu, e per dimensioni e flusso del lavoro in questo momento di mercato.

Metti assieme le due cose e troverai lo specchio preciso nel quale sei presente TU e il salone dove stai lavorando adesso.

Il punto è proprio questo: TU.

Perché nello specchio di ciò che vedi ora ci sei TU con la professionalità che ti stai costruendo più o meno consapevolmente. Sia che tu sia l’ambizioso e competente parrucchiere di successo di domani, sia che tu ti senta “arrivata/o” o sia una o un “rifugiato/a”.

Se hai mai pensato che ti piacerebbe lavorare in quel salone perché lo percepisci migliore, più nuovo, più rinnovato, più innovativo, più alla moda, più originale, più unico, più esclusivo, più prestigioso, più strano, più eccentrico, più aggiornato, più interessante, più elitario, più selettivo, più particolare, più controtendenza, ecc. ecc.

TU! Perché dovresti meritare di lavorare proprio all’interno di quel salone?

Voglio condividere con te un’esperienza diretta, te la regalo.

Appena iniziato a fare questo lavoro entro in un salone, acquisisco il cliente (parlo del tuo titolare perché è lui/lei che compra da me :-)) iniziamo ad avere ottimi rapporti, ci conosciamo meglio e aumenta stima e fiducia.

Il salone ogni semestre incrementa i servizi colore, aumentano come per magia? Magari …! Tanto entusiasmo in salone per i nuovi servizi, duro lavoro di formazione e aggiornamento in giro per l’Italia, che per chi lavora con me significa prevalentemente Milano.

In salone il lavoro aumenta, ci conosciamo meglio anche con te.

Aumento del lavoro per la tua titolare vuol dire chiudere il salone sabato sera e partire domenica mattina lasciando a casa affetti e svaghi per fare focus sui nuovi servizi colore e sui servizi connessi fino al lunedì sera, quando si rimette in treno e poco dopo si addormenta stanca ma felice.

In salone durante la settimana si vedono i risultati del “mazzo” che vi state facendo: sulle teste delle clienti e nel cassetto a fine giornata. La tendenza di crescita continua, è il momento del salone nel quale ti trovi, iniziano a girare per il salone clienti nuove, colori non banali, si parla del salone in quartiere e i ragazzini che frequentano la scuola per parrucchieri portano i curriculum desiderosi di far parte del Team.

Tu fai fatica, ma ti fa piacere lavorare nel salone di riferimento, ti è anche piaciuto il corso al quale ti ha portato la tua titolare:

  • bello a Vicenza in Hotel (si hai dovuto rinunciare ad un lunedì, gestire i figli, il moroso, il marito, la casa) però la settimana successiva era fico parlare con le clienti del corso, ti sei sentita un livello sopra il loro stile un po’ “so sempre tutto io”…
  • bello anche quando ti ha portato a Milano, Academy San Babila ragazzi che figata lo hai raccontato alle amiche e effettivamente si, la moda cammina per strada – poi hai comprato anche quelle scarpe a buon prezzo ma di tendenza – e in salone di nuovo le clienti ti guardano in modo diverso, è come se avessi più autorevolezza

Però c’è un problema!

L’hotel costa, il treno lo ha pagato la tua titolare ok ma poi la sera siete uscite a far festa e lì … il marito si lamenta, inizia ad avvicinarsi l’estate e vorresti andare almeno la domenica e il lunedì al mare. Inoltre hai delle tue spese da fare.

La tua titolare ti chiede di continuare ad aggiornarti ma tu pensi “il salone è tuo”, già sei andata parecchio in giro e poi scusa ti paga pochino, hai le tue spese.

La tua titolare te lo chiede altre due volte, però la seconda volta non ti piace mica tanto come ti tratta! Inoltre la stagista appena assunta è stata a Milano già due volte e ora si crede chissà chi!!!

L’altro giorno le hai risposto come si deve e le hai fatto fare una bella figura di m…. a sta str…avagante collega davanti a quella cliente al lavateste, e che cavolo! Appena arrivata che stia al posto suo!

Poi arrivo io. Parlo con la tua titolare di formazione e lei mi fa parlare con te, e questa è la conversazione:

TU: mi piacerebbe tanto fare il corso sui biondi perché sento che ne avrei proprio bisogno, inoltre adoro l’ELUMEN e ho visto che quando lo propongo in quel modo cambia il rapporto con le clienti ma lo sai, me li devo pagare io e mi tocca rinunciare: sai sto facendo la patente, sto studiando teatro, sto per sposarmi, sto per decidere di avere un figlio, sto per cambiare casa, sto per qualsiasi altro tuo impegno che abbiamo tutti.

IO: quindi se il corso te lo paga il salone allora vieni, altrimenti rimani dove sei? Perdona la mia franchezza ma la professionalità è la tua o del salone?

TU: ?!?!!

IO: E poi fammi capire bene una cosa, per quale motivo la tua titolare dovrebbe investire sulla TUA formazione se neanche tu sei disposta a farlo? Scusa, tempo fa mi dicevi che volevi un aumento, e su che basi dovrebbe esserti concesso?

  • SE stai pensando “tanto io non ho nessuna intenzione di aprirmi un salone” per poter diventare un parrucchiere ben pagato devi contribuire al sano sviluppo e alla crescita del salone nel quale ti trovi, devi dare per ricevere o per chiedere o per cambiare
  • SE stai pensando “tanto questo/a non mi alzerà mai lo stipendio vuole i soldi tutti lui” devi poter dimostrare nei fatti che la richiesta che stai facendo è motivata da risultati importanti (TRADOTTO: devi ragionare come la titolare di te stessa, senza obbligare le clienti che segui tu a comprare ma con etica – come dovrebbe fare il tuo o la tua titolare)
  • SE stai pensando “parli facile tu! Non lo conosci veramente” c’è un problema: sei schiava del tuo posto di lavoro. FORMANDOTI potresti proporti ad un altro titolare di salone che comunque non sarà diverso in termini di obiettivi salone e quanto meno non sarà quello che ti aspetti
  • SE stai penando “Giovanni hai ragione, ma prendo veramente poco e faccio veramente fatica” parlane con il tuo la tua titolare con franchezza, sii propositiva e aiutalo a crescere per crescere tu stessa, stabilite un accorso che sia vantaggioso ad entrambi ovvero: io mi formo / paghiamo assieme / condividiamo i risultati in proporzione (guadagnerete entrambi)
  • SE vuoi risolvere un tuo problema (aumentare lo stipendio, aumentare la tua autorevolezza con le clienti, aumentare la stima che la titolare o i colleghi hanno di te) sta solo a TE farlo!

Se hai letto questo articolo fino a qui, vuol dire che da stagista, apprendista, o lavorante operaia che tu sia ami davvero il tuo lavoro e probabilmente il salone nel quale stai lavorando ti piace, o troverai cercando con costanza quello giusto per te (non sempre quando una storia finisce tutto è da buttare …) e quindi l’ultimo mio SE non è per te …

  • SE invece stai pensando “ma guarda sto stronzo!!” beh! Hai appena scoperto di essere un “arrivata” o una “rifugiata” e non ti preoccupare prima o poi il tuo titolare prenderà il coraggio a due mani e farà quello che ogni sano imprenditore deve fare: LICENZIARTI!

Ciao e buoni incassi a tutti!

P.S. Sei un titolare e vuoi risolvere PRIMA il problema di una scelta sbagliata rispetto a un nuovo collaboratore? Prima del prossimo colloquio consiglia al candidato o alla candidata di leggere questo articolo, appena lo incontri accertati che lo abbia letto e capito.

A) Se lo ha letto accertati che lo abbia compreso e che lo condivida e prosegui con il tuo colloquio in base alle tue esigenze salone

B) Se non lo ha letto: pensa alla mia risata per la quale sono famoso e ridi di gusto pure tu (così il tuo corpo produrrà delle endorfine, sostanze chimiche dotate di una potente attività analgesica ed eccitante, simile alla morfina e all’oppio per capirci) e ridigli in faccia mentre lo accomodi fuori dal tuo salone pensando a quanto hai risparmiato, così riderai ancora più di gusto avendo l’effetto piacevole sul malcapitato di lasciargli comunque un piacevole ricordo di te e del tuo salone, pensa a:

– zero incazzature

– zero delusioni

– zero pianti

– niente stipendi buttati

– niente contributi bruciati

– nessuna cliente indispettita

– nessuna lite in salone tra dipendenti

SOLO SANO SVILUPPO E CRESCITA!!! Avanti un’altroooooo …

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