Febbraio 2014, scrivevo un articolo a mio parere moooolto pesante sul marketing, se vuoi leggerlo puoi vederlo QUI.
Dopo più di tre anni sono ancora più convinto che devi fare FOCUS su di te e la tua caratteristica principale, quella che ti permette di andare avanti giorno dopo giorno: il fatto di essere artigiana/o!
Perchè devi assolutamente salvare la tua anima di colorista dalla razionalizzazione dell’era pre crisi e salvaguardare la tua caratteristica più importante, quella dell’essere artigiano: del fatto a mano, su misura, personalizzato e solo per una singola cliente e MAI in serie o standard!
In questa fase non si sa più se sei un consumatore o un produttore! I cervelloni ti e ci chiamano PROSUMER = Produttore/Consumatore!E tu penserai: io sono un artigiana/o!
Certo, risposta esatta! Ci sono tuttavia degli aspetti del tuo lavoro e del tuo salone che sono stati “contagiati” da quella che il sociologo George Ritzer chiama “la McDonaldizzazione della produzione”, senza riferirsi in modo specifico alla famosa catena di Fast Food ma allo stile di vita per cui il principio dei fast food diventa dominante nei vari settori della società, quindi anche nel tuo.
L’aspetto principale che modifico con il mio “sistema colore” è proprio questo, è un ri-torno ad una visione più di bottega e meno industriale del tuo salone. Cercherò di spiegarmi meglio.
Se vuoi prosperare senza impazzire devi assolutamente tirarti fuori dalla bologia imperante oggi che vede entrare nel tuo salone clienti “produttrici&consumatrici”e trovare il sistema per fare in modo che anche le tue clienti percepiscano te e il tuo salone come DIVERSO anche e sopratutto in questo, perchè loro – non essendo artigiane – non potranno probabilmente salvarsi da quest’onda inarrestabile.
Questo fenomeno interessa infatti le aziende, ma anche diverse isitutuzioni sociali come le scuole, le università o le chiese. Tu puoi e devi prenderne il buono e lasciare il non buono per affermare te come artigiana/o e differenziarti prima di tutto per questa tua caratteristica imprescindibile che nessuno può fortunatamente toglierti, puoi dalle tue mani far rinascere la tua bottega, come parlo anche in altri articoli tipo QUI.
Ma scopriamo cosa intendo per McDonaldizzazione e tutto il mondo del fast food e della velocità in genere e come questo processo “economico e culturale” influenza le tue clienti (nel loro lavoro e nel loro processo di acquisto in generale) e di conseguenza come ha influenzato il tuo modello di lavoro in salone e infine perchè dovresti fare un’altra scelta.
Il sistema fast food per Ritzer ha 5 dimensioni principali:
1 EFFICENZA: che tradotto all’interno del tuo salone vuol dire
- Ottimizzazione del processo stile catena di montaggio (quindi standardizzazione dei servizi e delle tacniche uguali per tutte le clienti di un certo tipo di colore) per “rimuovere” passaggi “inutili”
- Semplificazione dei prodotti, ad esempio: “il pollo è di per sè un animale complesso, un insieme di ossa, cartilagine e pelle su cui è difficle lavorare e che bisogna mangiare con attenzione, così è stato sostituito dai Chicken McNuggets che non hanno ossa o pelle o cartilagini…” e che molti tuoi fornitori imitano con un unico colore che applichi modificando solo la percentuale di ossigeno su tutto il capello semplificando il tuo lavoro in salone
- Consumatore&Produttore ovvero la trasformazione della tua cliente in quella cliente che più ti da fastidio, quella che ne sa più di te! E’ di gran lunga più efficente per un fast food o per una banca far lavorare i propri clienti piuttosto che assumere dipendenti che svolgano lo stesso compito. Chi utilizza un bancomato oggi è cliente della banca ma produce una transazione bancaria che una volta svolgeva un dipendente, penso al Telepass o all’acquisto di un libro su Amazon dove tu produci l’ordine… o il McDrive, ordini, mangi in auto, e fai anche da spazzino perchè è tuo il compito di smaltire i rifiuti.
Nel tuo salone questo si traduce sia in meno clienti che si colorano da te perchè possono farlo “comodamente” a casa loro oppure in clienti che dopo un’over dose di tutorial ti dicono quali becchi puntare per la loro piega o quale nuance utilizzare per spegnere il rosso indesiderato!
2. CALCOLABILITA’: la quantità anzichè la qualità! I fast food sono bravi in termini di quantità ma non in termin idi qualità. Il cibo servito è mediocre, ma le porzioni sono grandi e il prezzo relativamente basso. Come mai esiste il Big Mac ma non un “Delicious Mac”? Conta quanto viene fatto e quanto velocemente lo si ottiene, non come lo si fa nè la sua reale qualità.
3. PREVEDIBILITA’: in cosa il tuo salone è differente dai concorrenti della tua zona?
- Prevedibilità degli ambienti: tutti sanno cosa aspettarsi quando entrano in un McDonald’s e cosa succederà, tutto il processo è prevedibile e quindi rassicurante. Allo stesso modo tutti i saloni premono tubi di colore, spesso in magazzino, e si presentano alle clienti con una ciotolo di colore e un pennello…
- Prevedibilità del comportamento: sia in termini di quello che il parrucchiere comunica alla cliente sia in termini di come lo comunica. Fai consulenza a tutte le clienti? Anche le tue clienti toriche o loro no tanto fanno il solito o sai già che non accetteranno le tue nuove proposte?
- Prevedibilità dei prodotti: …il colore è tutto uguale?
4. CONTROLLO DELLE MACCHINE: che non ti coinvolge direttamente ma indirettamente in quanto molte delle tue clienti stanno subendo questo processo di controllo e probabilmente a loro volta cercano di controllare il tuo lavoro perchè stanno perdendo la dimensione più umana del tuo essere artigiana/o. Qui spetta a te fare opera di profesisonalità e differenziazione, rispetto al mondo che vivono quotidianamente e anche ai tuoi concorrenti.
5. IRRAZIONALITA’ DELLA RAZIONALITA’: questo aspetto ti colpisce anch’esso indirettamente ma lo devi conoscere per poterlo gestire a tuo vantaggio (in termin di differenziazione e di gestione della tua cliente bersagliata da tutto questo). Cosa intendo?
“...di frequente da McDonald’s bisogna attendere a lungo in fila, impiegando così tanto tempo per ottere il proprio pasto” mentre il cliente si aspetta un servizio fast, “…inoltre quella che dovrebbe essere una maniera economica di mangiare si rivela in realtà esosa, quando si calcoli esattamente il costo di quel che si è acquistato”
Questa in sintesi la visione sociologica di Ritzer. Quanto incide questo tipo di ritmo che ha preso anche la tua vita quando non sei in salone e diventi una consumatrice o un consumatore sul tuo ritmo quotidiano di salone? Per caso sono passati recentemente a proporti colori in 10 minuti?!?
Mi sbaglio o mal sopporti le clienti che “sanno tutto loro” e che ti dicono cosa devi fare?
Mi sbaglio o vorresti che la tua genda fosse più fluida, riempita con più normalità anzichè esplodere e farti fare 12 ore al venerdi e al sabato?
Se sei un parrucchiere che ha ancora degli obiettivi di crescita, sai che per arrivare alla tua meta dovrai lavorare molto e questo no ti fa paura, ma a volte forse ti fa più paura:
- dover pensare a un elemento differenziante per te e il tuo salone per poterti distinguere nettamente dalla concorrenza
- doverti sobbarcare mille competenze trasversali mentre tu vorresti principalmente tornare a divertirti a fine giornata, magari semplicemente colorando
- dover gestire le problematiche che le clienti ti portano all’interno del salone e che spesso ti impediscono di eccellere nella tua conuslenza per poter offrire di più
Ecco perchè insisto nel cercare artigiani che amino il loro lavoro e che siano consapevoli che possono, accettando un cambiamento di visione, fare ottime PR. Passioni Ripagate, come dico sempre!!
Ci sono molti aspetti nel “sistema colore” che ti offro di fare e tuo e conoscere che aggiustano letteralmente molte delle discrepanze irrazionali nella razionalità apparente del salone com’è oggi:
- fortificando la tua etica in un approccio diversificato tra medie lunghezze e punte, non solo come potenza dell’ossigeno, ma come promessa in termini di risultato finale e nel tempo
- mettendo nuovamente al centro te e la tua competenza, in modo paritetico tra noi (io fornitore e tu artigiano), ed elevandoti rispetto alle tue clienti in un concetto che è anche “slow food” per rimanere in tema, e che ti permette di riprenderti la tua “posizione”
- dotando il salone di strumenti DIVERSI e differenzianti anche in termini di prevedibilità rispetto ai saloni per parrucchieri che sono “tutti uguali”, penso al sistema di estrazione in bombola piuttosto che agli strumenti innovativi per le medie lunghezze e punte
- dandoti la possibilità di esprimere la tua unicità senza mai imporre o consigliare tecniche standard ma tutte altamente sartoriali e su misura
- permettendoti di ritrovare la tua originale creatività differenziante semplicemente abbattendo limiti tecnici che spesso ti sono imposti dalla spasmodica ricerca di calcolabilità che affligge molti dei fornitori in gioco oggi…
Il tuo lavoro non sono solo numeri. Ovvero il tuo lavoro non deve farti dare i numeri… deve permetterti di farli! E divertendoti!!