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Il segreto su come tu puoi vincere la battaglia del marketing non spendendo un solo euro in più!

inaccessibile

“È ovvio che la strategia (il quadro) dovrebbe dettare la tattica (i piccoli dettagli).”

Nel tuo caso di titolare di un salone

“La strategia è: apri il salone copiando i servizi del salone dove hai lavorato, portandogli via le clienti che ti hanno detto che verranno sicuramente da te e facendole spendere meno (quindi minando da subito i tuoi guadagni). La tattica è: compro colore, trattante, forbici e spazzole per parrucchieri, un bel set di pettini professionali, lavateste con massaggio, barbe, unghie e make-up e imposto gli orari salone, apro e si parte”

E infatti come le grandi aziende anche tu, pensando che prima venga la strategia e poi la tattica, spendi ingenti somme di denaro per impostare la tua strategia salone: diciamo dai 30 ai 70 mila euro e oltre per negozio (muri, affitto o mutuo) e arredamento.

Come per le grosse aziende i tuoi obiettivi non sempre sono facili da raggiungere e spesso il sogno che ti ha spinto ad aprire non corrisponde alla realtà che ti trovi poi a vivere quotidianamente.

C’è la possibilità di sistemare le cose in modo definitivo e vincente?

La mia risposta se sei su questo blog la conosci ma analizziamo assieme un motivo in più per farsi appioppare dal sottoscritto con felicità: vediamo, tradotti nel tuo salone i punti analizzati da Al Ries.

Questo il ragionamento che ti fa rischiare tutto il patrimonio di famiglia (la liquidazione di tuo padre, i risparmi di una vita, l’esposizione della casa dove abitano i tuoi figli in un’ipoteca a garanzia di un prestito in banca)

Principio N. 1: teni l’occhio aperto per individuare qualsiasi mercato che stia vivendo una rapida crescita.

Tu hai fatto la gavetta tra stage non pagato, apprendistato sotto-pagato, e quando sei diventata/o operaia la tua titolare non ti ha confermato. Hai lavorato in altri saloni e da esperta/o hai gestito anche la cassa vedendo quanti soldi girano realmente in un salone quindi hai pensato di aprire perché se il giro è quello avrai una rapida crescita, il tuo salone è quindi, nella tua testa, un mercato in rapida crescita.

Principio N. 2: costruire una squadra o una joint venture con persone o aziende che hanno esperienza nel mercato.

Appena hai deciso di aprire contatti il fornitore dell’ultimo salone nel quale hai lavorato e con il quale hai confidenza che appena saputo della tua nuova apertura ti ha assicurato in merito al tuo successo tramite i suoi prodotti e servizi “organizzandoti” per bene il magazzino con tutto il bene di dio che solo una copia commissione di apertura può garantire.

INCISO: io vendo sia chiaro e non sto biasimando il collega, ma almeno ti ha detto cosa fare PRIMA?

Certo non è tenuto a dirtelo, se decidi di imbarcarti nel suo mondo, vuoi aprire la tua P.IVA anche tu assieme al tuo salone e quindi sono competenze che spettano a te e vi troverete sulla stessa barca (lui con i commercianti tu con gli artigiani).

Ok mi fermo qui …  le consulenze si pagano!

Principio N. 3: trarre vantaggio da ciò che già si conosce.

Tu aprendo hai portato via una parte di clienti alla tua titolare e le hai unite con quelle che lavoravi in casa da sempre per arrotondare offrendo loro quello che offrono tutti i saloni della zona – bada bene non sto parlando delle tue capacità e competenze individuali, della tua manualità certamente avanzata ed esperta – diventando si il nuovo salone di zona ma copia della copia dei saloni già presenti in zona.

Sicuramente:

  • più nuovo rispetto all’arredamento (e ci mancherebbe altro con quello che ti è costato)
  • più giovane e da provare (molte clienti si faranno un giro per curiosità)
  • più economico o in linea con i listini prezzi degli altri …

Principio N. 4: lanciare il marchio con un massiccio programma pubblicitario.

Tu continui a fare quello che hai fatto prima di aprire lavorando le clienti che ti hanno seguita nell’ammutinamento del salone precedente e unendole alle clienti che lavoravi in casa (solo alcune però perché al primo aumento troveranno l’ennesima abusiva alla quale rivolgersi per non sostenere le tue spese / come non sostenevano le spese della tua ex-titolare). E’ quindi ora di investire nella ricerca di nuove clienti:

  • riducendo il tuo margine di guadagno, per spendere in pubblicità, volantini, sconti
  • aggiungendo costi e alle importanti scadenze che già hai per l’apertura per pagare nuovi fornitori che studiano e stampano le pubblicità
  • impedendoti di poter pagare adeguatamente una stagista o di far crescere la tu apprendista

Questo, dice Al Ries, è il problema con la tecnica “prima la strategia, poi la tattica” ovvero “intanto apro e poi le clienti arriveranno”.

Vediamo cosa devi invece fare prima di aprire o cosa fare se hai aperto da 5/8 anni e non ti tornano i conti (tradotto: il sogno si discosta dalla realtà che vivi quotidianamente), ma anche cosa dovresti fare se sei tu leader della tua zona e non lo hai ancora fatto:

 cavatappiPrincipio N. 1: trovare un’idea che faccia la differenza.

Apri il tuo salone in un mercato generalista come quello del parrucchiere, per capire meglio cosa intendo quando parlo di generalista vedi il mio articolo sul differenziarsi (QUI).

Considera anche che generalista non vuol dire di bassa qualità, certo nel gruppo c’è tutto:

  • la alta e la bassa qualità
  • la buona e la peggiore manualità di chi opera
  • il fornitore caro e quello invece più costoso
  • lo squalo pronto a predare i tuoi primi passi e il luccichio delle luci della ribalta
  • chi vende a te e contemporaneamente a tutti i supermercati di zona, case del parrucchiere e grossisti o chi con te vuole fare un business di successo comune (anche qui ne ho scritto abbastanza, e se vuoi vederci chiaro anche tu leggiti i miei articoli link)

Quello che devi fare è creare un tuo “angolo di attacco”, la specializzazione per la quale sarai riconosciuto rispetto ai tuoi concorrenti se vuoi emergere e questo vale in tutti e tre i casi meno uno:

  1. devi differenziarti in qualche cosa se apri ex novo e vuoi attirare clienti nuove, devi dare loro un valido motivo per venire da te: si chiama creare un “angolo di attacco”
  2. devi differenziarti in un servizio particolare se sei aperta/o da un po’ di anni, diciamo 5/8 (ma anche se sei storico e senti che il vento è cambiato), se vuoi confermare il lavoro fatto fino ad ora consolidandolo e migliorandolo rispetto ai concorrenti (allineando cioè i risultati salone al sogno iniziale che avevi quando hai aperto): si chiama creare il tuo “angolo di riscatto”
  3. devi differenziarti specializzandoti prima di tutti i tuoi concorrenti in un servizio remunerativo se sei tu il leader della tua zona, se sei tu il salone VIP o il secondo salone riconosciuto in zona come più …(mettici quello che senti di essere) se vuoi continuare a cavalcare la tua crescita con profitto: si tratta di consolidare e approfittare del tuo “angolo di vantaggio”

-1. Se pensi che otterrai risultati diversi continuando a fare al meglio di te quello che stai facendo da quando hai aperto anche se fai fatica a far fronte a tutte le spese che comporta oggi come oggi tenere aperto da titolare un salone. In questo caso mi chiedo come mai stia leggendo ancora questo articolo?   

Principio N. 2: una volta trovata un’idea che può funzionare, impegnare l’intero salone per sostenere questa idea.

Cito direttamente Al Ries dal suo articolo perché non si può essere più chiari: “La strategia di marketing è come la strategia militare. Un buon generale scende verso il fronte per trovare una tattica che funziona. Poi torna al quartier generale per sviluppare una strategia globale che gli permetta di sfruttare questa tattica.

Nella battaglia di Francia, la tattica tedesca è stata quella di sfruttare la “cucitura” tra le forze alleate britanniche a nord e gli eserciti francesi a sud. La strategia è stata quella di concentrare la maggior parte delle sue divisioni panzer in un attacco attraverso le Ardenne, nel cuore di quella cucitura. Sei settimane dopo, la battaglia era finita.

Anche se inglesi e francesi disponevano di una superiorità di forze (3.142 carri armati contro i 2.580 carri armati tedeschi), persero la battaglia a causa della tattica superiore del nemico.

Molti grandi marchi sono stati costruiti esattamente in questo modo. Dell è diventata il più grande venditore al mondo di personal computer con la vendita diretta esclusivamente alle imprese.

Zappos è diventato il negozio di scarpe su internet di maggior successo offrendo la “Spedizione gratuita. In entrambi i sensi”.

Little Caesars è diventata la seconda catena in dimensioni nel mondo della pizza con una tattica del due per uno. (Pizza.Pizza.)”

Significa comunicare all’esterno e spingere costantemente sulla tua specializzazione senza sosta senza “tradimenti” o tentazioni indotte dal Principio N. 1: tieni l’occhio aperto per individuare qualsiasi mercato che stia vivendo una rapida crescita per aumentare le tue vendite … e il tuo magazzino.

Ti indico questo perché fai un lavoro dove di occhi anziché uno ne devi tenere aperti due.

Lavorando a stretto contatto con il mondo della moda un tuo “requisito minimo” è che devi poter offrire alla tua cliente la novità che fa tendenza.

Questo però ti espone a un rischio. In realtà questa esigenza viene DOPO, c’è qualcosa che devi sistemare PRIMA per fare in modo che tutto ciò che viene DOPO vada liscio come l’olio, se hai qualche perplessità lo spiego dettagliatamente in questo articolo.

Principio N. 3: lanciare il marchio con le PR, non con la pubblicità e gli sconti.

Smettila di sperperare i risultati che vengono dal “mazzo” che ti fai 12 ore al giorno:

  • spendendo in altri servizi (e magazzino) che ti concederai DOPO aver sistemato le cose
  • spendendo in formazione per nuove “competenze trasversali” che ti porteranno via tantissimo tempo rischiando di farti impazzire e di compromettere i rapporti personali che spesso chi lavora tanto trova già tirati al limite (moglie/marito/compagno/figli/sorelle ecc. ecc.)
  • spendendo solo per dimostrare agli altri (ex titolare / colleghi / amici) che tu non sei da meno

Cura le tue PR, nel tuo mondo artigianale. Io non le chiamo pubbliche relazioni perché se sono solo così ti limiteranno: le chiamo “Passioni Ripagate”, ovvero garantisciti gli incassi che ti meriti tramite la specializzazione e poi offri alle tue clienti tutto il resto.

Principio N. 4: mantenere la concentrazione sulla propria specializzazione e sul proprio salone.

Una volta focalizzata/o e specializzata/o devi impegnare tutte le tue forze per restare tale.

SI! Sviluppa tutto quello che ti serve per lavorare sull’incremento qualitativo del tuo servizio e, di conseguenza, del tuo cassetto: ma ascolta il tuo cuore e segui la tua passione.

Si! Il tuo è un lavoro dove devi ascoltare il tuo cuore … lo sai meglio di me!

Il mercato attuale, la così detta crisi, ti stanno permettendo di fare della nuove valutazioni sul tuo salone e sul tuo mondo artigianale. Ma senza creatività e senza le tue mani nessuno può aprire un salone. Il mondo salone non è ancora pronto per investitori esterni, a meno che non possano pagare – e tanto – per tutte le tue competenze: quanto vali al mese tu? Ecco ci siamo capiti.

Perché dico questo?

Perché il tuo è un percorso che deve portarti ad un obiettivo. E io non conosco qual é il tuo obiettivo, so solo che qualunque esso sia:

  • vuoi riscattarti nella tua zona perché vieni da una famiglia più povera
  • vuoi arrivare a calcare le passerelle della moda milanese, del cinema di Venezia o delle star
  • vuoi garantire una vita di agi alla famiglia che hai o che ti vuoi creare
  • vuoi permetterti vacanze prestigiose e da sogno in località esclusive
  • vuoi avere il salone di maggior successo e originalità della storia del tuo quartiere, città o paese
  • vuoi … qualsiasi altro sogno tu abbia nel cassetto

passa per le PR ovvero per farti pagare in modo adeguato e ricorrente per la tua passione!

Passione Ripagata! PR

P.S.

Se vuoi io ho più di una soluzione per dare concretezza ai tuoi sogni tramite le PR!

Come ripensare il tuo modello facile di business in salone e guadagnare per sempre.

rianimazionePochi parrucchieri raggiungono la vera celebrità  e possono quindi chiedere cifre “fuori mercato”. Tu come fai a incassare cifre importanti sempre, fino a creare utile per il salone?

Hai possibilità o ambizione di emergere? Ti consideri un colorista specializzato? Oppure il business è nel tuo salone tra le tue clienti?

Sei tu il primo a sapere quanto il tuo lavoro possa trasformarsi in un tour de force: giornate piene, lunghe ore in piedi, sveglia prestissimo e poi via in salone fino a sera. Si, è vero, è il tuo lavoro e le soddisfazioni arrivano anche. Ma vogliamo parlare di guadagni? Quanto ti ritrovi alla fine del mese, al netto delle spese e della fatica che hai impiegato ad arrivarci?

Se pensi che la mole di lavoro alla quale devi far fronte sia troppa rispetto ai benefici economici che ti aspetti e meriti, allora forse è arrivato il momento di ripensare il modo in cui offri i tuoi servizi.

Si, ripensare. Quello che devi fare è iniziare ad utilizzare un metodo che ti permetta di lavorare meno (il giusto) e di guadagnare molto di più. Non ti sto dicendo che devi cambiare mestiere: la tua esperienza, la professionalità che hai raggiunto e la passione per quello che fai sono valori che non devi perdere.

Quello che voglio dirti, invece, è che devi trasformare tutto questo in qualcosa di esclusivo per cui i tuoi clienti siano disposti a pagare tantissimo. E non solo una volta.

Ti ricordi la storia di Stuart Phillips? Se non l’hai letta, o se non la ricordi, ti consiglio vivamente di farlo (ecco il link su Stuart). Stuart fa il tuo stesso mestiere, ha dieci dita nelle mani e lavora in un salone che non ha niente di straordinario, se non quello di avere a listino il taglio capelli più costoso al mondo: 25.000 €. Si, hai letto bene. Venticinquemila.

Quello che Stuart ha fatto, e che devi imparare a fare anche tu, è rendere il tuo servizio un’esperienza alla quale le clienti non riescono a rinunciare e per la quale tu puoi chiedere qualsiasi prezzo.

Come fare? Valutiamo prima un po’ di cose. Inizia ad esaminare per bene quali sono le voci di entrata e di uscita del tuo salone, chiedendoti:

  • Quante ore lavori al giorno? E a settimana?
  • Qual è stata l’ultima volta che hai potuto permetterti un acquisto personale invece di doverci rinunciare, per pagare l’ennesimo F24 o per dare un acconto al fornitore che non ce la fa più ad aspettarti?
  • Quando la tua apprendista finirà l’ennesimo corso per colorista e la formazione (che le hai dato tu) e dovrai assumerla, potrai ancora permettertela?
  • Quante delle tue clienti vengono spesso e regolarmente per servizi più complessi (come i capelli sposa, le acconciature tendenze capelli, i nuovi tagli), invece della solita piega a due soldi per fare bella figura all’uscita del sabato sera?
  • Da quanto tempo non “ritocchi” il tuo listino prezzi verso l’alto?

Ecco, se leggere queste domande ti scatena una rabbia incontrollabile, allora ascoltami bene e accetta che è arrivato il momento di cambiare.

Si hai letto bene anche questa volta, cambiare. A meno che tu non pensi che otterrai risultati diversi facendo quello che hai sempre fatto fino ad oggi.

Se non sei ancora convinta/o, prova a prendere in considerazione qualche altro punto, più tecnico:

  • non riesci più a garantire una copertura adeguata dei capelli bianchi
  • molte clienti vengono solo quando la ricrescita è ormai diventata importante
  • combatti ogni giorno con decolorazioni che rimangono troppo calde e lasciano te (e le clienti) non soddisfatta/o
  • sei stanca/o di vedere punte e medie lunghezze disperatamente secche, che si rompono e che non tengono il colore nel tempo e clienti che vorrebbero invece far allungare i loro capelli in modo naturale
  • i pigmenti pronti che usi non tengono e non te li fai pagare abbastanza o li usi solo per “correggere” il biondo
  • sei costretta/o a ricorrere a impacchi e ricostruzioni di ogni tipo per riparare ai danni e non scontentare l’ennesima cliente che viene da te per un colore e se ne ritrova – dopo pochi giorni, a casa – un altro.

Se ti sei riconosciuto in almeno la metà di questi punti, allora ascoltami: quello che ti propongo è un “sistema colore” che ti risolverà non solo tutte le noie tecniche, ma anche e soprattutto quelle di guadagno. Come?

Il mio “sistema colore” si concentra su medie lunghezze e punte, cioè solo su quei “punti deboli” che, se lavorati per bene, fanno la differenza.

Immagina una cliente che viene nel tuo salone per una piega, e alla quale riesci a vendere anche un colore complesso, che soddisfa te perché ti fa lavorare bene, e che soddisfa la cliente perché sa di aver ricevuto un servizio esclusivo, di valore.

Servizio esclusivo che ovviamente puoi farle pagare in modo molto più generoso rispetto al listino al quale sei abituata/o, puoi cioè far percepire il tuo servizio come premium e farlo pagare come tale.

Fermati. Non ti sto dicendo di eliminare dai tuoi servizi impacchi, ricostruzioni e trattamenti: voglio solo aiutarti ad aggiungere a questi servizi (che tu fai già, e lo fai bene, come sai) un sistema colore specifico per le bionde che ti fa guadagnare di più sia in immagine che in denaro.

E cosa succede ad un salone quando la sua immagine inizia a tingersi di esclusività, di pregio, di riconoscibilità? Succede che diventa una calamita per le clienti che vogliono assicurarsi un servizio unico, a qualsiasi costo. La conseguenza è che tu puoi finalmente iniziare a lavorare a prezzi molto più alti.

Con il mio “sistema colore” potrai assicurare un baby blonde identico a quello dei bambini, sia nelle riflessature che nella struttura. Ma non solo. Riuscirai a vendere i servizi colore anche in quei famosi giorni in cui le clienti vengono solo per una piega al volo.

Ti parlo di trattamenti veloci, efficaci, sicuri, che vengono percepiti come servizi colore, ma che ti faranno risparmiare molto più tempo, dandoti quindi la possibilità di conquistarti le clienti target in un baleno e di convincere anche tutte le altre a “regalarsi” una coccola in più rinunciando magari all’acquisto dell’ennesimo paio di scarpe.

Se quindi sei alla ricerca di un punto di svolta per il tuo salone e per il tuo lavoro, non aspettare il prossimo salasso IVA e impegnati da subito ad adottare un “sistema colore” che funziona e che fa stare bene te, il tuo negozio e il tuo conto in banca.

Come? Manda una mail con il tuo nome, il nome del tuo salone e la località a info@specialistadelcolore.it . ti contatterò appena possibile (solitamente entro 24 ore).

Il tuo magazzino è sano o si è ammalato negli anni?

scaffali_vuoti

In un mercato come il tuo in cui l’attività è svolta per la maggior parte dal titolare e dai suoi dipendenti,

sorge un problema che se sottovalutato diventa grave che è quello del magazzino!

Gran parte dei parrucchieri e coloristi specializzati non lo sanno gestire con cautela e i loro commercialisti raramente spiegano a cosa serve, lo gonfiano e sgonfiano in base alle loro esigenze, pur di non sentirti lagnare, il che non è buono.

Il più delle volte in autunno mi sento dire “non posso più comprare perché mi fa magazzino” … SIC!!

Puntualmente chi mi dice così resta senza fiato per il versamento dell’anticipo IVA di Novembre.

Sarà sicuramente capitato anche a te che qualche grossista o un concorrente del tuo attuale fornitore ti abbia fatto notare che il TUO fornitore (non lui) vuole solo riempirti il magazzino, mentre lui:

  • ti porta anche solo un pezzo alla volta (è lui che ha il magazzino: magari quella famosa “casa del parrucchiere” che vende a tutti)
  • puoi andarti a prendere anche solo un pezzo alla volta, c’è la commessa (la stessa che vende a tutti e anche alle tue clienti)
  • ti può dare i naturali “fuori” e risparmi l’iva … i riflessi li compri dal tuo fornitore che sono più belli (come dire: “i miei fanno ca…..re” …)
  • ecc.

il MAGAZZINO, questo perfetto sconosciuto, con lui hai un rapporto di amore e odio.

Lo ami alla follia quando le vendite vanno bene e ci tiri fuori tutto il ben di Dio da offrire alle tue clienti, diversamente lo odi da morire da ottobre in poi quando il tuo commercialista (per comodo suo – più avanti capirai) ti dice di smettere di comprare (aaaaaaaaaaaa posto!!! E con cosa colori? Con cosa pensi che laverai le teste delle clienti? Con acqua fresca? O comprando “senza IVA” da qualche scappato di casa..?)

Mi spiace dirtelo, forse lo sospettavi da un po’, ma il “senza IVA” non esiste né è MAI esistito!

Qualcuno doveva dirtelo chiaro chiaro, non farti più prendere in giro: il grossista, la casa del parrucchiere o il concessionario di turno che passano “senza IVA” hanno in magazzino, in capannone, in negozio un registratore di cassa con il quale battono lo scontrino,

l’IVA la paghi eccome!! E sempre!! Anche quando compri “senza IVA”!

E’ lo scontrino che non vedi, diciamo che l’IVA non è “esposta”, l’unica cosa esposta sono le tue chiappe se dovesse capitare … ci siamo capiti!

Inoltre il “senza IVA” non è un costo detraibile, è solo un costo!!

Quindi il mio consiglio è: prendi appuntamento subito dal tuo commercialista e fatti spiegare bene come ridurre IVA e Utile gestendo il magazzino con il principio della “scorta minima” in base a quello che vendi e consumi di più!!

Leggi bene: in base a quello che vendi e consumi di più! Non vuol dire che da domani compri qualsiasi cosa ti venga proposta, qualsiasi affettaunghie peruviana perché è la novità che tra poco avranno tutti.

Ricordati sempre due regole base:

  1. Devi far di tutto per toglierti da un mercato sempre più generalista
  2. Devi focalizzarti o ri-focalizzarti sui servizi che ti rendono di più in salone (come scrivevo in questo mio articolo)

Perché ti sto dicendo questo?

Mi è capitato a volte di sentirmi dire: “Giovanni ho diverse nuances che non utilizzo da un po’, me le puoi cambiare? Sai a me i rossi non piacciono e non li propongo” come se avessi scelto io per te cosa mandarti.

Il più delle volte queste richieste mi sono state fatte da clienti che stavano cambiando alcuni aspetti del loro salone (penso all’inserimento di nuove linee trattanti ad impianto, o di nuove linee di styling sempre ad impianto oppure ancora estensioni di servizi che comportano un impianto e quindi altro magazzino: unghie, trucchi ecc.)

E’ sempre il solito trabocchetto nel quale cadi irresistibilmente. Ovvero hai inserito il “sistema colore” le cose si sono aggiustate e tutto ri-comincia ad andare nella giusta direzione ed ecco riemergere la spinta propulsiva della passione, per i soldi.

Ti capisco sai! Ohhh come ti capisco! E lo condivido, questo tuo desiderio di poter crescere  anche economicamente. Solo che c’è un problema:

La domanda che dovresti farmi è: “Giovanni, ho diverse nuances che non utilizzo da un po’, puoi dirmi come fare a proporle? C’è qualche data in Academy che mi può aiutare ad incrementare questo tipo di servizio?”

E’ normale che se perdi il pelo ma non il vizio continuerai a farti tentare dall’estensione di linea non rendendoti conto che i servizi colore, motore dei tuoi incassi, vengono “cannibalizzati” da investimenti momentaneamente affrettati se non completamente sbagliati.

Tradotto: utilizzi i soldi degli utili prodotti dai servizi colore per cercare di metterti in casa qualcos’altro da vendere alle tue clienti (idealmente giusto), strategicamente non devi però perdere il FOCUS della tua specializzazione e quindi devi farti piacere i “colori rossi” anche se tendi a non consigliarli o a non proporli …

Non fraintendermi, non voglio obbligarti, ma se vuoi specializzarti nei servizi colore devi includerli tutti. PRIMA ancora devi scegliere se è questa la tua specializzazione sulla quale vuoi puntare, inoltre considera che io ti parlo di una specializzazione su medie lunghezze e punte, o se diversamente preferisci diventare la specialista del “cuoio capelluto” per esempio.

Se stai pensando: “ma non potrei essere entrambe? Io sono brava in tutto quello che riguarda il mio lavoro, anzi pensandoci bene adoro fare acconciature…” la risposta è NO! Non puoi specializzarti su tutto, o meglio, non devi comunicare all’esterno che fai tutto, altrimenti non riesci a DISTINGUERTI dal resto dei tuoi colleghi/concorrenti. (leggi anche questo articolo)

Se le clienti ti stanno dando fiducia e ti riconoscono per le tue colorazioni e per la tua specializzazione nel colorare medie lunghezze e punte, devi rimanere focalizzata su quello per posizionarti definitivamente in modo inattaccabile rispetto ai tuoi concorrenti di zona.

Diversamente il tuo problema è un ‘altro e non quelle nuances ferme nel tuo magazzino.

Devi decidere di toglierti da un mercato generalista dove tutti fanno tutto per tutte le tipologia di clientela e comunicano all’impazzata che fanno colori, tagli, unghie, tricologia, trucco ecc. ecc. nessuna differenziazione nessuna distinzione, palla al centro e si ricomincia, il tuo magazzino ti fa star male perché si ammala.

Quindi fatti spiegare dal tuo commercialista come e perché il MAGAZZINO può diventare uno strumento utile a ridurre IVA e Tasse e a guadagnare di più!

Prima però sappi due cose:

  • se solitamente a ottobre ti dice di non comprare più, non ti spiegherà come pagare meno IVA e tasse con il tuo magazzino perché se lo sta gestendo lui per avere meno rogne possibili, consultane un altro e cambialo!
  • se diventa verde o reagisce non come ti aspetti cerca un commercialista consulente,

ecco di seguito cosa mi ha spiegato Umberto, il mio commercialista consulente, sul tuo magazzino (lui gestisce diversi saloni come il tuo)

Ecco quello che mi ha scritto Umberto: “Giovanni,  la prima considerazione da fare è un’attenta valutazione del magazzino in un salone in quanto NON bilanciando i costi (quelli fissi e quelli variabili) e i ricavi (derivanti dalla vendita dei servizi salone e dei prodotti di mantenimento, la rivendita a casa per capirci) ci si trova quasi sempre, a prescindere dalle dimensioni, davanti a degli utili immani.

Cosa vuol dire?

Vuol dire che se tu fai tanti utili le percentuali di ricarico delle prestazioni in servizi salone (colore, trattamenti, tricologia, ecc.) saranno molto elevate, troppo e quindi non veritiere.

Ad esempio un salone che ha dei ricavi per € 12.000,00 all’anno non può acquistare solamente € 1.200,00 di merce, pur considerando altri costi come l’affitto del locale, spese di servizi come telefono, gas, acqua, ecc. e il costo di eventuale personale parliamo di un impatto massimo del 30% sui ricavi, che è comunque poco e uscirà quindi tanto utile tassabile dallo stato.

Come ugualmente un salone più grande che ha dei ricavi per € 100.000,00 all’anno non può acquistare solamente € 10.000,00 di merce pur considerando i soliti costi (uguali in proporzione per tutti) come l’affitto del locale, spese di servizi come telefono, gas, acqua, ecc. e il costo del personale , parliamo sempre e di nuovo di un impatto massimo del 30% sui ricavi, che è comunque poco.

Perché i costi devono abbassare il ricavo?

Perché altrimenti avrai come risultato finale IVA trimestrale o mensile da pagare e TASSE a fine anno molto elevate!!

Il primo consiglio che do infatti è quello di portare gli acquisti da 10 a 30 e così facendo si riduce il debito IVA che andrai a pagare, avrai più prodotti (di quelli che vendi e consumi di più ovviamente! – usa il software e se non ce l’hai prendine uno!!) che impiegherai nella tua attività senza dover comprare “senza IVA” e abbassando in modo lecito l’utile di fine anno!

A fine anno avrai merce in magazzino (e non perché te lo ha precedentemente gonfiato per suo comodo il commercialista o peggio ancora il tuo fornitore!) che potrai utilizzare come rimanenza e impiegarla nell’esercizio successivo o se sarai bravo con le vendite – seguendo ad esempio i consigli che ti da Giovanni – potrai tranquillamente consumare più prodotti e comprare di più e uno dei vantaggi potrebbe essere, ad esempio, un accordo migliore con il tuo fornitore?

Il tuo studio di settore uscirà comunque congruo e coerente e tu a fine anno vedrai che i sacrifici del tuo lavoro non saranno andati soltanto allo stato ma anche nelle tue tasche.

Il mio consiglio quindi è di bilanciare il magazzino con un controllo ogni 3 mesi in modo da avere delle situazioni aggiornate, se attualmente il tuo magazzino è comunque troppo alto, ma solo sulla carta e a te serve comprare, c’è un problema …

Eventualmente parlane con Giovanni.”

Detto questo, consulta il tuo commercialista e chiedi delucidazioni.

Il magazzino non è un tuo nemico, lo devi considerare come un polmone, a volte si dilata riempiendosi di aria fresca e a volte si svuota per il grande sforzo che stai facendo con le vendite.

Ecco, il tuo focus dovrebbe essere l’incremento e lo sviluppo di un sistema che possa far da leva alle tue vendite intese come servizi salone (quello che faccio solitamente io partendo dal mio “sistema colore”) e quindi – di conseguenza – l’incremento del magazzino in modo sano e utile al tuo business …